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Nuova brand identity per il cantiere Varallo RE: la metamorfosi da City in Bergamo a Piazza Ghislandi

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L’insieme degli elementi che definiscono l’identità di un’azienda e la rendono riconoscibile agli occhi del pubblico viene definita brand identity. Ma come si costruisce questa identità di brand e perché è così importante? Ma soprattutto, è possibile trasformarla e modificarla nel corso degli anni? Il caso di Piazza Ghislandi risponde a tutte queste domande.

Ogni azienda si pone l’obiettivo di comunicare ed entrare in contatto con i propri clienti. Questa relazione si stabilisce a partire dall’immagine che l’azienda propone di sé sul mercato. L’identità che l’azienda desidera proporre al pubblico si compone di vari elementi, ognuno in relazione coordinata e complementare con gli altri. Il naming, il logo, il payoff, la vision e la mission, sono ciò che il pubblico percepisce di un brand, prima ancora dei suoi prodotti o servizi.

La brand identity costituisce il riconoscimento del brand sul mercato, ciò che lo differenzia e distingue da tutti i concorrenti.

In altre parole, la brand identity è la proposta di valore che l’azienda fa al pubblico, una sorta di promessa che lega il brand alle persone.

Prima del prodotto o del servizio offerto, i clienti valutano la bontà del brand: avere una brand identity forte significa costruire una awareness e una reputazione solide e affidabili.

Nel corso degli anni cambia il mercato, cambia la percezione del pubblico e così deve evolversi anche l’immagine che il brand offre di sé. Come gestire questa transizione e come il rinnovamento della brand identity può costituire un valore aggiunto per l’azienda?

Brand identity: cos’è

Ogni azienda che si lancia sul mercato e si apre al pubblico lo fa con una serie di elementi tangibili e simboli invisibili che ne definiscono l’identità. L’insieme di questi fattori costituisce la brand identity, l’identità di marca, ciò che la rende unica e inconfondibile.

Tra gli elementi tangibili ci sono sia i caratteri visivi, come il logo, i colori e il packaging, sia gli elementi testuali, come il payoff o lo slogan. È proprio a partire da questi caratteri visibili che l’azienda si rende riconoscibile, proponendosi in maniera diversa da tutte le altre. Quei colori, quello stile estetico, quelle parole fanno sì che al consumatore venga immediatamente in mente la marca: l’associazione tra logo e azienda diventa così forte che non si può pensare un aspetto senza l’altro.

In seguito, ci sono tutti gli elementi valoriali e simbolici. Ogni azienda, con i suoi prodotti e i suoi servizi, propone sul mercato la propria cultura aziendale, i propri valori, il know-how che la contraddistingue. Benché si tratti di aspetti immateriali e spesso simbolici, sono proprio questi elementi a determinare la reputazione dell’azienda, il sentiment che il pubblico prova nei suoi confronti. È attraverso la proposta di valore che il brand conquista e fidelizza i propri clienti.

Come fare una nuova brand identity

L’identità di marca, in quanto immagine e rappresentazione che l’azienda propone di sé al pubblico, determina anche il suo posizionamento nel mercato. Questo significa che quando si tratta di creare una nuova brand identity o rinnovare la propria identità bisogna capire esattamente cosa l’azienda ha rappresentato fino a quel momento e decidere in che direzione muoversi.

Il rebranding, il rinnovamento completo della brand identity, punta a modernizzare l’immagine dell’azienda, rendendola più al passo con i tempi e più coerente con i nuovi sviluppi, progetti e prodotti che l’azienda propone.

Questo restyling passa da un’attenta analisi esterna, del mercato e dei concorrenti, e da un’indagine interna, su come e cosa sia cambiato a livello aziendale. Da qui nascerà la nuova brand identity, composta da un logo più contemporaneo e da una scelta cromatica moderna. Talvolta è necessario perfino cambiare il naming dell’azienda stessa. L’importante in questi casi è non perdere la considerazione positiva che era stata guadagnata negli anni, cercando al tempo stesso di eliminare eventuali sentiment negativi sostituendoli con una nuova reputazione. In questi casi più ancora che in altri è necessario comunicare la nuova brand identity su tutti i network sottolineando il passaggio dal “vecchio” al “nuovo”.

Infatti, rinnovare la brand identity è prima di tutto un importante lavoro di comunicazione che l’azienda compie verso il pubblico. Ecco allora che vanno rinnovati in maniera intelligente e coordinata tutti i canali. Il restyling passa, per esempio, dal rinnovamento del sito internet, che va allineato al nuovo visual, ovviamente concentrandosi sul mobile first; passa inoltre attraverso una comunicazione social dinamica e avvincente, basata sullo storytelling e su un diverso tone of voice. Senza dimenticare i canali tradizionali, che magari hanno sempre caratterizzato l’azienda, e che ora diventano portavoce del suo cambiamento.

Da City in Bergamo a Piazza Ghislandi: naming, logo, immagine coordinata, piano di comunicazione

Un caso di rebranding e rinnovamento della brand identity è quello di Piazza Ghislandi, il nuovo spazio da abitare a Bergamo. Questo cantiere di Varallo RE, iniziato con il nome di City in Bergamo, dopo un periodo di difficoltà a livello di comunicazione, si è scontrato con l’esigenza di parlare ad un pubblico in target ed ha visto quindi la necessità di un cambiamento di brand identity. ARvis.it ha curato ogni passaggio di questa transizione, dal naming al logo, passando per il piano di comunicazione social e la realizzazione del sito web, fino alle campagne pubblicitarie online e ai materiali commerciali cartacei, come brochure, volantini e cartelloni.

La prima cosa a essere cambiata è stata il nome. City in Bergamo portava con sé l’idea di un microcosmo all’interno della città. Il lifestyle che ne scaturiva era decisamente milanese. Piazza Ghislandi, invece, recupera il rapporto con la città di Bergamo, la sua storia e la sua tradizione. Il termine “Piazza” richiama il concetto di connessione, socialità, incontro. Non si tratta di una costruzione esclusivamente residenziale, ma ospita vetrine, negozi, sale fitness e SPA. Ghislandi, invece, è quel Vittore, noto pittore bergamasco, che dà il nome alla via su cui si affaccia il complesso. Inserirlo nel nome è un chiaro richiamo alla cultura di Bergamo. L’unione dei due termini trasmette l’idea di inclusività e comodità, ma anche di ricercatezza ed eleganza.

Con il naming è stato cambiato il logo. Il dedalo di vie attorno agli appartamenti va a comporre in un intreccio elegante la “P” e la “G” di Piazza Ghislandi. Il risultato è un marchio altamente impattante ed elegante, quasi lussuoso nel suo esprimere la bellezza del progetto. Attraverso il nuovo logo Varallo RE vuole trasmettere l’unicità e l’esclusività della proposta abitativa: spazio da abitare, tra comodità e servizi, tra modernità e territorio.

 

 


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