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Ecommerce sicuro? In 7 casi su 10 non lo è!

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Quanti sono gli ecommerce sicuri in Italia?
Purtroppo le notizie non sono buone: sette ecommerce su dieci non rispettano la legge.
I dati emersi da una recente ricerca svolta dallo studio Legal for Digital sulle società italiane che operano nel settore sono decisamente allarmanti.

La crescita dell’e-commerce continua ad essere costante, ma non sempre è sinonimo di sicurezza per i consumatori e per i loro dati personali.

Una ricerca sulla sicurezza degli ecommerce

Esperti del settore, in primis Alessandro Vercellotti, Avvocato del Digitale, hanno verificato se le diverse piattaforme rispettavano il Codice del Commercio Elettronico, il Codice del Consumo e il GDPR.

La ricerca ha analizzato 50 ecommerce appartenenti a diverse categorie, dall’abbigliamento di lusso a quello casual, dall’elettronica di consumo alle piattaforme di corsi online.
È emerso che solo tre siti su dieci rispettano tutte le normative legali in vigore, con termini e condizioni di vendita completi che tengano conto di tutti i diritti del consumatore.

Questo significa che molti ecommerce raccolgono i dati personali degli utenti senza il loro consenso.
In pratica, i consumatori non sono tutelati come dovrebbero.

Il rispetto della normativa GDPR per un ecommerce sicuro

La tutela dei dati personali di un utente è oggetto della normativa europea GDPR. Per qualsiasi sito online che richiede dati all’utente, è obbligatorio richiedere il consenso del trattamento dei dati.
Va ricordato però che, nella normativa GDPR, rientra anche l’obbligo da parte delle aziende di informare l’utente sull’uso e anche sul modo in cui saranno conservati i suoi dati personali.
Quindi, al momento del consenso, in genere fatto attraverso delle check box da spuntare con frasi del tipo “acconsento al trattamento dei miei dati personali come indicato della privacy policy”, ci deve essere un link di rimando alla pagina della privacy con tutte le informazioni necessarie all’utente.
In alcuni siti, secondo questa ricerca, è risultato invece presente solo il pulsante “continua” dopo l’inserimento dei dati.

Tra i 50 siti italiani sono stati riscontrati anche altri gravi errori legali. Tra i più importanti per un ecommerce, per esempio, c’è la mancanza di diritto di reso che invece è obbligatoria e va notificata ai consumatori. Non tutti gli ecommerce sono uguali, ma le normative da applicare invece sì. Che si tratti di beni di consumo deperibili, come quando si fa la spesa online nei supermercati o in un e-commerce di prossimità, piuttosto che di prodotti di lunga durata, come per la vendita di bici o di gadget o di gioielli, il diritto di reso è sempre contemplato dalla legge.

Un ecommerce sicuro ed affidabile trasforma gli utenti in clienti

Non temete però: ci sono anche aziende che rispettano le leggi, offrendo trasparenza e sicurezza al cliente durante il processo di acquisto. Alcuni e-commerce vanno persino oltre le normative per tutelare al meglio l’utente e informarlo.
Ad esempio, nella ricerca di Legal for Digital è riportata la policy di un e-commerce di abbigliamento di lusso che nella prima fase del check-out informa l’utente non solo del trattamento dati, ma anche delle azioni di marketing che vengono attivate. Ad esempio, avverte che nel caso in cui non si completi l’ordine si riceverà un’e-mail per recuperare il carrello abbandonato.

Dare informazioni chiare e precise in questo modo, fin da subito, è sinonimo di trasparenza e invoglia l’utente più informato sui suoi diritti ad affidare senza preoccupazioni i suoi dati personali allo shop online.

Una nuova direttiva per la sicurezza degli ecommerce

Ormai la vendita online è diventata un’attività legalmente complessa per qualsiasi azienda italiana. Aprire un ecommerce richiede una preparazione multiforme.
D’altra parte, rivolgersi ad esperti esterni per le varie fasi della realizzazione di un ecommerce, dalla consulenza legale sul diritto digitale alla messa in sicurezza del sito web da eventuali attacchi e frodi, può accelerare i tempi e garantire la correttezza del sistema, evitando pesanti sanzioni che possono arrivare fino al 4% del fatturato aziendale.
La nuova Direttiva Omnibus europea su sconti e recensioni, recentemente diventata legge in Italia, potrebbe ulteriormente rivoluzionare la vendita online. D’altra parte, le garanzie per gli utenti sono in primo piano tra i diritti per legge e, soprattutto, fanno la differenza nel momento degli acquisti.
Infatti, oggi l’utente medio è sempre più informato dei suoi diritti e spesso nota errori legali, perdendo fiducia.
Dopo aver portato un utente sul proprio ecommerce, con azioni di marketing di vario genere, è necessario convincerlo all’acquisto. E non basteranno azioni di up selling e cross selling per far mettere prodotti nel carrello e far arrivare in fondo all’acquisto. Sarà necessario, invece, far sentire il cliente sicuro e garantito.
Sia per l’immagine della propria azienda sia per evitare pesanti sanzioni, dunque, è sempre più importante tutelare gli utenti con sistemi di sicurezza informatica aggiornati e rispetto di tutti i diritti del consumatore.


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Raffaella Roani

Raffaella Roani è una giornalista specializzata in new media, digital tech e brand reputation. Con una formazione accademica tecnico-scientifica in ingegneria e un profondo interesse personale per le arti visive, il teatro, il cinema e la musica, nella sua carriera fonde competenze analitiche e tecnologiche con una spiccata sensibilità creativa. Co-fondatrice di ARvis.it, attualmente è responsabile dell'ufficio stampa presso The PropTech Company e direttore responsabile di EZ Rome e ArreCasa.