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Vendere scarpe online: consigli tra e-commerce e strategia social

vendere scarpe online
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Come vendere scarpe online? Ad un primo approccio si potrebbe pensare che vendere scarpe sia come vendere un qualsiasi capo di abbigliamento. In realtà la vendita di calzature online presenta qualche insidia in più.

Lo shopping su Internet è cresciuto drasticamente negli ultimi anni e un settore dal grande potenziale è quello delle calzature. Ma come vendere scarpe online? Quali informazioni dare all’acquirente sul proprio prodotto per agevolare la scelta?

E poi su quali canali è meglio puntare? Ecco tutto quello che c’è da sapere prima di intraprendere un’attività in continua crescita ed evoluzione, con molte possibilità ma anche tanta concorrenza.

Perché scegliere di vendere scarpe online

Bisogna partire da una considerazione tanto drastica quanto inevitabile. La pandemia ha cambiato per sempre le nostre abitudini, soprattutto in quanto consumatori. Il trend era già chiaro da qualche anno, il covid ha accelerato il processo: il tasso di acquisti online è in costante crescita ed è destinato a salire ulteriormente. Il report di SendCloud ha riportato come il 54% dei consumatori abbia incrementato la pratica dello shopping online durante la pandemia, mantenendo poi questa abitudine anche alla fine delle restrizioni.

Anche per le scarpe non è più necessario recarsi al negozio, tra traffico, parcheggio e fila alla cassa, per comprare il modello più adatto o più alla moda. L’acquisto digital è semplice e veloce.  Non solo, decidendo di vendere il proprio prodotto su Internet, si avrà un negozio sempre aperto. Non ci sono orari prestabiliti, ma si potrà essere visibili 24/7, senza limiti di tempo e di spazio. Il bacino di utenza, le strategie di comunicazione, le possibilità di personalizzare il proprio business, sono sicuramente superiori al negozio fisico.

Basterebbe questo a capire perché vale la pena scegliere di vendere scarpe online.

Aprire un ecommerce per vendere scarpe online

Il consiglio è quello di realizzare un proprio e-commerce, e quindi sfruttare il proprio brand, se già esiste, per sbarcare in rete oppure crearne uno appositamente per l’ecommerce. Per realizzare il sito esistono già diverse piattaforme pronte all’uso. La scelta dipende principalmente dalla grandezza dello store, e quindi dalla quantità di prodotti che si commerciano. Ma l’ecommerce non è una passeggiata: non basta mettere su un bel sito e aspettare che arrivino i clienti. C’è molto lavoro da fare per rendere il sito fruibile, per facilitare l’acquisto, per far conoscere il negozio online, per avere un ritorno adeguato all’investimento, e così via. Insomma, il consiglio è di affidarsi ad un consulente o ad una agenzia specializzata che segua tutti gli step.

Tutto questo vale per qualsiasi ecommerce.

Ma cosa richiede un ecommerce di calzature?

Quali informazioni dare all’acquirente per vendere scarpe online?

Molti potenziali acquirenti sono incerti di fronte all’acquisto di scarpe online per via dell’impossibilità di provarle, come sono generalmente abituati a fare negli store fisici.

Per questo chi vende scarpe online deve fornire un alto numero di informazioni extra. Non basta scrivere il colore e i materiali di cui sono fatte scarpe o stivali, e non basta nemmeno il numero di piede. Infatti, anche quando si va a comprare in negozio, capita spesso di provare almeno due numeri, il proprio e magari una taglia più grande o più piccola sulla base del consiglio del venditore. Questo consiglio dovrebbe essere sempre presente anche online per la vendita di un prodotto così importante per il comfort come, appunto, le scarpe.

Si può anche aggiungere una nota che dice se la scarpa è a pianta larga o stretta. Importantissimo è poi riportare sempre la misura esatta del tacco, anche per i modelli più bassi.

Si può infine affiancare una tabella con la misura in cm del piede e il numero corrispondente di quel determinato paio di scarpe. Tutte queste informazioni in più convinceranno l’utente che quello store online è affidabile, perché da informazioni trasparenti, e quindi invoglierà all’acquisto.

Logistica

Certo, con l’attività online si rischia di perdere il romanticismo dello store tradizionale. Ormai il negozio fisico ha assunto un fascino nostalgico e vintage, che la vendita online deve provare a compensare, trasmettendo le stesse emozioni.

Per questo l’e-commerce deve essere strutturato in maniera impeccabile, deve essere curato dal punto di vista SEO per essere visibili dai motori di ricerca.

Non solo deve permettere una user experience di alto livello, accompagnando l’utente in tutto il customer journey fino all’acquisto e anche oltre. Perché è qui che arriva, quasi paradossalmente, la parte più importante.

Il percorso del consumatore non termina con l’acquisto. Bisogna creare un legame che porti l’utente ad avere un bel ricordo dell’esperienza, a ritornare sul sito, a lasciare un feedback positivo. Questo lo si fa allestendo un servizio di logistica adeguato, con una spedizione sicura e veloce. È poi importante inviare un messaggio di conferma per l’ordine ricevuto che permetta di tracciare il pacco acquistato. In questa fase l’assistenza clienti dovrà essere sempre disponibile, fornendo le giuste risposte in tempi brevi. Infine, è importante ringraziare l’utente, invitandolo a lasciare un feedback, una recensione o a pubblicare sui social una foto del suo nuovo acquisto, magari con un hashtag dedicato.

Resi veloci e sicuri

Un altro servizio essenziale della vendita di scarpe online è il reso. Ancora una volta la logica vincente del negozio fisico è la prova al proprio piede, che l’online non permette. Per quanto le informazioni date sul sito possano essere state abbondanti e precise, la prova finale al piede resta determinante.

Se l’acquirente non è del tutto soddisfatto del prodotto, potrebbe non tornare più o, peggio, potrebbe diventare veicolo di critiche negative. Ma se scopre che la scarpa che non calza come immaginava può essere restituita senza problemi, non si lamenterà dello store, al massimo sarà scontento del singolo prodotto.

Il reso ideale è quello gratuito, come anche la consegna. Gli utenti apprezzano molto questa parolina “gratis”, specialmente se associata alla delivery. Ma non tutti gli store sono tanto grandi da poterselo permettere. Se quindi non è proprio possibile, è meglio contenere al massimo queste spese, facendo in modo che siano davvero una piccola percentuale rispetto al valore del prodotto.

Un’alternativa per avviare il business

In alternativa, se diventa troppo oneroso avere un proprio store, si può iniziare ad inserire i propri prodotti in piattaforme ecommerce già esistenti in attesa che il business aumenti abbastanza da permettere di “mettersi in proprio”.

In effetti, esistono già numerose piattaforme e applicazioni dove poter inserire i propri prodotti e vendere online. Per esempio, gli aggregatori di ecommerce sono spesso un punto di partenza per chi vuole iniziare da zero. Anche Amazon si può definire un aggregatore, e permette di fare un mini store con un certo numero di prodotti al suo interno.
I social stessi danno la possibilità di creare vetrine e shop sui propri canali, sfruttando il grande numero di iscritti.

Certo, avere il proprio ecommerce è un’altra cosa. Specialmente per quanto riguarda il brand, un aggregatore può essere un punto di partenza, o un affiancamento, ma senza il proprio negozio online non raggiungerà lo stesso valore.

In ogni caso, almeno all’inizio, si dovrà pensare ad un investimento in comunicazione e pubblicità. In entrambi i casi i social possono essere di grande aiuto.

 

Ecommerce e social per vendere scarpe online

I social costituiscono uno strumento davvero importante, di cui non si può fare a meno per una strategia di marketing veramente efficace, specialmente per prodotti legati alla moda che richiedono particolare attenzione all’immagine, come appunto le calzature.

Non solo i classici Facebook e Instagram, sui quali eventualmente inserire delle vere e proprio schede prodotto. Entrambi saranno anche molto importanti per la narrazione del brand, nonché per le campagne pubblicitarie. Vista la grande diffusione dell’ultimo anno, sarebbe sbagliato non puntare su TikTok , con i suoi video virali e di facile fruizione. Proprio la modalità video risulta essere la più apprezzata dagli utenti, come dimostrano anche i dati. Il Visual Networking Index di CisCo*  stima che nel 2022 l’82% del traffico arriverà da contenuti video.

Da non sottovalutare è, infine, Pinterest, con la possibilità di creare apposite bacheche che rimandino direttamente al sito web. Questo social può essere molto importante per crearsi una vera e propria nicchia di mercato. Per fidelizzare i clienti e inserirsi nel mondo della vendita online, Pinterest è un’ottima soluzione. Un canale meno saturo e mainstream, ma in grande crescita e molto apprezzato per i suoi contenuti visivi.

 

Community

Sui social è importante essere sempre presenti. Non solo per raccontare il proprio brand e pubblicizzare i prodotti, come detto sopra. La presenza serve per instaurare un rapporto con i clienti, andando a creare una vera e propria community. L’obiettivo deve essere quello di intrattenere gli utenti, creare engagement con contenuti che interessino a prescindere da un eventuale conversione. Lasciare spazio di espressione agli utenti, che possono così commentare, raccontare la loro esperienza ed esprimere la propria opinione.

I canali social diventeranno quel luogo di incontro virtuale dove scambiarsi pareri e idee, sostituendo il negozio fisico per un’esperienza ancora più completa. Saranno gli utenti stessi a fornire consigli ed informazioni preziose, se si permette loro di farlo liberamente, senza filtri, naturalmente escludendo offese gratuite. È una scelta coraggiosa, ma che a lungo andare paga. La community diventa così utile alla vendita oltre che al brand.

 

*https://www.cisco.com/c/en/us/solutions/collateral/executive-perspectives/annual-internet-report/white-paper-c11-741490.html


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