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YouTube SEO: come migliorare il posizionamento dei video

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Perché è importante fare SEO su YouTube? Come funziona il suo l’algoritmo e quali sono i principali fattori di ranking? In questo approfondimento cercheremo di trattare uno degli argomenti più interessanti per chi si occupa di digital marketing. Anche perché oggi, non si può più ignorare l’importanza dei video nella comunicazione web.

Il video marketing è sicuramente uno dei protagonisti delle tendenze digital 2019.

La dimensione visual piace agli utenti perché li coinvolge e li fa entrare in relazione profonda con i brand.
Abbiamo già visto come la Generazione Z non solo ama i video,  ma ha un grado di attenzione bassissimo. Ecco perché i video devono essere sin da subito attrattivi, per tenerli incollati davanti lo schermo.

I video, rispetto alle parole scritte, sono di maggior d’impatto, creano engagement e possono contenere sia elementi informativi che di intrattenimento, donando valore ai propri utenti.

Per raggiungere tutto questo, però, c’è bisogno di molto lavoro e di una strategia di video marketing in grado di creare non solo dei video di qualità, ma di renderli visibili sul web.

Quando si parla di video si pensa subito a YouTube, la piattaforma “regina” di questo tipo di contenuti.

La dimensione visual sta comunque contagiando anche gli altri social network basta pensare a Instagram e al suo IGTV o a Facebook Watch, o a Facebook Film*.

Se scegli di comunicare con i video devi pensare prima di tutto a YouTube conoscerne i meccanismi e ragionare in chiave SEO.

YouTube: una crescita inarrestabile

Sono passati già 14 anni, era il 23 aprile 2005 quando Jawed Karim pubblicò il primo video su YouTube, intitolato “Me at the Zoo”.
Jawed Karim, oltre a essere stato il primo utente a essersi registrato sulla piattaforma,  è anche il fondatore di YouTube insieme a Chad Hurley e Steve Chen.

Tre giovani ragazzi hanno avuto un’idea geniale che ha rivoluzionato il mondo del web!

Nel 2006 Google si accorge di YouTube che nel frattempo era già diventato un colosso, con 100 milioni di visualizzazioni. Google acquista YouTube per 1,65 miliardi di dollari.

Youtube ha avuto negli ultimi anni una crescita da capogiro. Basta pensare che nel 2018 in Italia YouTube ha battuto Facebook. Si è assistito a un vero e proprio testa a testa sugli accessi; la piattaforma di Google ha vinto per un soffio.

A fornire i dati è stato il blog Vincos che analizzando i numeri forniti da Audiweb powered by Nielsen, afferma che YouTube ha registrato a dicembre dello scorso anno 35 milioni di accessi contro i 34.958.000 di Facebook.

Come mai YouTube piace tanto?

Sicuramente per la semplicità di utilizzo. Puoi ascoltare e vedere musica gratuitamente ovunque e quando vuoi, basta solo una connessione internet, meglio con un dispositivo mobile! Basta pensare che a novembre 2014 metà del traffico su YouTube era da mobile, nel 2018 siamo arrivati al 70%: una crescita impressionante!

YouTube è un social network?

Sì, YouTube è un social network. YouTube è il secondo sito più visitato al mondo (il primo è Google) e non può essere classificato in un’unica categoria. Su YouTube puoi pubblicare i tuoi video, puoi vedere video di altri o programmi televisivi e ascoltare musica.

Secondo il report 2019 di We Are Social a Hotsuite YouTube è al primo posto tra i canali social più utilizzati. Non solo, il 92% degli italiani afferma di guardare video online.

YouTube è un motore di ricerca?

Sì, YouTube è un motore di ricerca. Per questo è importante ragionare in chiave SEO e conoscerne i meccanismi.

Su YouTube, infatti, puoi guardare i video organizzati per categorie, ordinati attraverso un motore di ricerca interno.

Nella barra di ricerca puoi digitare quello che vuoi, proprio come su Google;  YouTube ti restituisce i risultati che ritiene più pertinenti in base a quella determinata query.

Per poter pubblicare i video devi creare un canale YouTube e coloro che pubblicano i video sono chiamati “Creator”, i più famosi diventano “YouTuber”.
Se si raggiunge un certo numero di visualizzazioni si può anche monetizzare, grazie alla digital adv inserita da Google.

Pensate che gli YouTuber più famosi possono guadagnare moltissimo solo con adv online.

Il loro guadagno maggiore è comunque legato alle collaborazioni con i brand, che li scelgono come “testimonial” per le campagne di video marketing. Gli YouTuber sono quindi paragonabili agli “influencer” su Instagram.

Come funziona l’algoritmo di YouTube

Essendo YouTube un motore di ricerca ha un algoritmo di ricerca che è però differente da quello di Google. Mentre Google periodicamente rilascia degli aggiornamenti, per YouTube non è così, o almeno non proprio.

Questo perché la finalità di YouTube è quella di far sì che le persone ritornino sulla piattaforma in maniera regolare, che si crei un rapporto di “fiducia”.
Questo lo fa attraverso lo strumento dei “video consigliati” in base ai gusti dell’utente che viene tracciato e profilato.

Come fa? In base alle interazioni di una persona all’interno della piattaforma: ad esempio pubblicità viste, ricerche effettuate, etc.

L’algoritmo legge i segnali con codici interni che vengono perfezionati in base agli interessi dell’utente.
Questo è un grande vantaggio sia per chi lavora in questa piattaforma e sia per le aziende che vogliono intraprendere delle azioni promozionali.

Perché YouTube non rilascia aggiornamenti frequentemente come Google?

Perché vuole che i risultati siano il meno possibile controllati “esternamente”, che siano genuini.

YouTube ha dovuto comunque rilasciare quest’anno due aggiornamenti dell’algoritmo.

Il primo ha visto la celebre piattaforma dover affrontare un problema spinoso: quello delle fake news e dei video complottisti.

In un comunicato stampa ha dichiarato che tra i video consigliati ce ne saranno sempre di meno legati a teorie complottiste o con contenuti legati a fake news.

In questo modo YouTube ha limitato le polemiche di molti utenti che si trovavano in automatico a dover vedere video estremisti e complottisti non in linea con i loro gusti.

Con il secondo aggiornamento ha introdotto un’altra novità: a partire dalla versione 14.20.54 dell’applicazione di YouTube, la ricerca vocale sarà più veloce e intuitiva.

Con questo nuovo aggiornamento la piattaforma sarà in grado di capire istantaneamente quello che l’utente richiede. La novità risiede nel fatto che invece di fornire una lista dei possibili risultati, l’app riprodurrà immediatamente il contenuto video ricercato senza avviarlo in maniera manuale.

Per adesso questa nuova versione è limitata alla lingua inglese, e può essere attivata in maniera molto semplice.
Per fare una ricerca vocale su YouTube basta accedere all’app, cliccare su microfono in alto a destra, dire “play” e la parola che si intende riprodurre. Il bello è che la parola associata può essere sia specifica che generica: la novità è proprio che la nuova funzione di ricerca vocale sarà in grado di interpretare la richiesta fornendo il risultato ritenuto più idoneo a soddisfarlo.

You Tube SEO: come migliorare il posizionamento dei video

Ci sono fattori di ranking interni ed esterni che vanno ad incidere sul posizionamento di un video sulla piattaforma di video sharing. Come per Google i fattori di ranking sono veramente tanti, ce ne sono alcuni considerati dagli specialisti SEO fondamentali.
Come per chi fa SEO su Google ci sono dei fattori di ranking interni, che possono essere “controllati” direttamente dall’utente che crea il video e lo inserisce. Invece quelli esterni non possono essere controllati, ma la loro conoscenza può essere preziosa.

Fattori di ranking per chi fa SEO YouTube: ecco i più importanti

1 – Titolo del video

Il titolo è sicuramente il primo fattore, deve contenere la parola chiave con cui si vuole posizionare il contenuto.

2 – Descrizione del video

Anche qui la parola chiave deve apparire nella descrizione del video, in maniera naturale vanno inserite anche le correlate.

3 – Tag del video

I tag sono di estrema importanza perché vanno ad influire sulla ricerca interna di YouTube. Un video senza i tag, non può essere intercettato dall’algoritmo e di conseguenza non verrà mostrato agli utenti tra i video consigliati.

4 – Durata del video e qualità

Come per la SEO classica il contenuto di qualità paga. Di conseguenza se fate un video sufficientemente lungo in grado di generare attenzione e tenere lo spettatore invogliandolo ad interagire, avete fatto Bingo!

5 – Engagement o coinvolgimento degli utenti

Quanti mi piace ha avuto? Quanti non mi piace? Ci sono commenti? Lo hanno condiviso? È stato linkato da fonti autorevoli?

6 – Numero di visualizzazioni e tempo di permanenza dell’utente

Quante volte il video è stato visto ma soprattutto per quanto tempo è stato visto.

7 – Sessione complessiva di visualizzazione

Concetto più difficile da capire, proviamo a spiegarlo semplicemente: è un fattore che mostra se un video ha generato un grado di attenzione tale nell’utente da farlo rimanere dentro YouTube.

8 – Il ChannelRank

Quante persone sono iscritte al canale? Con che regolarità pubblichi?

C’è da dire molto altro sulla SEO di YouTube, è un mondo interessante e pieno di novità. Per ora ci fermiamo qui, continuate a seguirci per avere altri approfondimenti su questa tematica.

 

*https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=2304892382889659&id=113573365354916


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