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La Link building e il suo significato in una strategia SEO

link building signicato
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La link building è l’attività SEO che si occupa di aumentare la qualità e la quantità di link entranti su un sito web. Con essa si costruisce una rete di collegamenti tra un sito e altri siti web. Per questo la link building ha un importante significato all’interno della strategia SEO. Vediamo come.


L’attività di link building serve a migliorare il ranking del sito agli occhi dei motori di ricerca, permettendo di scalare la SERP, ma rientra anche in un piano di digital marketing più ampio per incrementare la sua popolarità e la sua visibilità.

Questa pratica è molto apprezzata da Google, e dagli altri motori di ricerca, perché i link di qualità aumentano l’autorità del dominio. Non tutti i link però sono uguali, e ci vuole tempo per costruire una rete solida, durevole e vincente. Vediamo come in questo approfondimento.

Link e backlink

Partiamo dalle cose semplici. Il link è un collegamento ipertestuale che lega un sito ad altro. Questo collegamento è chiamato anche backlink, perché permette di entrare sul sito passando da un altro dominio, come una sorta di seconda entrata. Leggendo e individuando backlink di qualità, il motore di ricerca capisce il valore e l’importanza del sito. Aumentando il cosiddetto Domain Rating, aumenta nel tempo anche il posizionamento nella SERP e, conseguentemente, la visibilità SEO del sito.

SEO on page e SEO off Page

Il lavoro SEO su un sito è suddiviso in due attività principali: la SEO on page e la SEO off Page.

La SEO on page comprende tutte le attività interne al sito, mentre la SEO off Page comprende tutte le operazioni di ottimizzazione del sito che avvengono fuori dal sito stesso.

Link building interna 

Tra le attività della SEO on page c’è la link building interna. Un sito deve avere dei collegamenti interni attraverso dei link che rimandano ai vari contenuti del sito stesso. Nel fare questo c’è bisogno di una strategia SEO completa fatta ad hoc, deve essere previsto un piano editoriale che preveda la realizzazione di argomenti principali e correlati. È un lavoro complesso che deve essere svolto da esperti del settore.

 SEO off site

Nella SEO off Page, invece, non si lavora sulla struttura del sito, ma su elementi esterni che direttamente o indirettamente vi rimandano.

Qui entrano in gioco tutta una serie di fattori che migliorano la visibilità e la qualità del sito, senza intervenire propriamente nel dominio. Per la SEO off Page, quindi, sono utili non solo i collegamenti ipertestuali ma anche le citazioni (dunque testo non cliccabile, senza anchor text).

Per esempio, le recensioni su Google My Business per un’attività costituiscono un valore di ranking per il motore di ricerca, alle quali bisogna prestare attenzione.

In questo contesto anche i social media possono essere considerati all’interno di una strategia SEO off Page. Pur non incidendo direttamente sul ranking di un sito, costituiscono un canale ufficiale del brand e un riferimento per gli utenti, e spesso presentano dei collegamenti al sito stesso. Ecco perché vanno curati e gestiti in maniera professionale, con piani editoriali ben programmati e strutturati.

L’algoritmo Penguin di Google premia la qualità

La parola d’ordine è quindi solo una: qualità, non quantità. Nei primi anni 2000, molti utenti cercavano di manipolare la valutazione del sito web proprio attraverso la pratica dei backlink. Venivano inserite quantità spropositate di backlink e collegamenti, nella maggior parte dei casi in maniera scorretta e manipolatrice. Le cosiddette tecniche di Black Hat SEO servivano proprio a creare rimandi e collegamenti che ingannavano il motore di ricerca.
Per esempio si creavano Pagine Doorway, prive di informazioni e contenuti, il cui unico scopo era essere indicizzate e costituire l’ancoraggio di link. Oppure si acquistavano domini scaduti o duplicati per aumentare la presenza di backlink. Queste e altre pratiche Black Hat permettevano ad un sito di superare competitors anche molto più affidabili e autorevoli.
Per questo Google dal 2012 ha creato e poi implementato l’algoritmo Penguin. Il suo scopo era individuare e penalizzare i collegamenti scadenti, premiando la qualità dei link di ingresso. Da quel momento la link building è diventata un lavoro strategico e di qualità. Va svolto nel lungo termine con una pianificazione delle tempistiche, che però è in grado di dare a un sito web delle radici solide e forti. Per raggiungere questo ambizioso risultato c’è bisogno di un monitoraggio costante e di diverse attività.

EAT e link building

Come si è visto, creare una rete di backlink di qualità permette quindi di aumentare il valore del sito web, rispettando il concetto EAT. Con questo acronimo (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness ovvero esperienza, autorevolezza e affidabilità) Google premia i siti web che forniscono risposte agli utenti nel miglior modo possibile, garantendo un’esperienza utente ottimale e funzionale.
Questo significa che i link entranti al proprio sito devono essere pertinenti e derivanti da domini altrettanto affidabili. Ma come creare questa rete di collegamenti e migliorare il proprio posizionamento?

Come fare link building nel modo giusto

Ci sono diversi modi per ottenere backlink. La chiave rimane sempre la qualità, legata ai contenuti.
The content is the king! Se il sito offre contenuti di qualità, in costante aggiornamento e miglioramento, è probabile che altri domini li utilizzino come fonti attendibili a cui fare riferimento. Questi sono i cosiddetti “link editoriali” o “link a risorse”, e sono molto comuni per blog, FAQ, contenuti specifici e verticali.

Un esempio permetterà di capire meglio la questione.

Un giornale online locale potrebbe creare una rubrica dedicata ai consigli sui migliori ristoranti della zona dove mangiare. Gli articoli di questa sezione non si limitano a citare le varie attività, ma descrivono anche il menù e la proposta ristorativa. Il proprietario di un ristorante, nella sezione blog del suo sito, potrebbe scrivere un articolo in merito alla recensione ricevuta e inserire al suo interno il link del giornale online. Viceversa, potrebbe essere il giornale a inserire nell’articolo un link al sito del ristorante. In entrambi i casi, uno dei due siti riceve in maniera organica e naturale un backlink che può aumentare il proprio Domain Rating.

L’attività di guest posting o guest blogging

Una strada alternativa è quella del guest blogging o guest posting. Di cosa si tratta? La definizione è molto semplice: pubblicare un articolo su uno o più siti esterni.

I guest post, se realizzati nella maniera corretta, sono molto efficaci perché sono in grado di costruire una relazione tra i due siti che può essere benefica per entrambi.

Come si fa guest blogging? 

Contattare i proprietari di blog autorevoli e chiedere loro di ospitare un contenuto di valore scritto in ottica SEO che contiene il link al proprio sito è il primo passo.

L’idea di base è quella di utilizzare la visibilità e l’autorevolezza di un sito già ben posizionato per incrementare l’autorità del proprio dominio. La pertinenza è importante, così come la qualità del contenuto all’interno del quale verrà ancorato il link di ingresso al proprio sito.

E’ una pratica semplice? No. E’ molto difficile riuscire a pubblicare guest post in altri siti, ma non è impossibile. Contattando un’agenzia SEO  esperta del settore che conosce tutte le strategie per riuscire nell’impresa, che ha una sua rete di influencer e che può impostare contenuti di alta qualità SEO, sarà possibile ottenere risultati di valore per la visibilità del proprio business.

Non solo SEO

Come detto, la link building rientra tra le tecniche SEO che migliorano il posizionamento del sito web nei motori di ricerca. Ma non finisce qui! La creazione di una rete di collegamenti valida va oltre la logica dei siti web, e rappresenta una strategia di marketing spesso vincente. È il caso, oltre che della Digital PR  come visto sopra, dell’influencer marketing.

Per esempio, stabilendo una collaborazione e una partnership con un influencer, il proprio sito può comparire nelle didascalie dei post su Facebook, dei video su Tik Tok e YouTube, nelle storie di Instagram. I followers dell’influencer in questione saranno portati a visitare il sito web consigliato da un personaggio pubblico che seguono e stimano. In questo modo si aumenterà la visibilità del proprio brand e, in caso di e-commerce, si otterrà anche un buon incremento del tasso di conversione.
In altre parole, la link building non si limita a creare backlink da un sito all’altro per aumentarne il DR ma più in generale serve a dare autorevolezza e visibilità al brand. Un’attività di link building condotta in maniera strategica ed esperta rientra in un piano marketing vincente e duraturo.


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